A metà strada tra la rievocazione storica e la pura invenzione, le antiche contrade di Bormio, i Reparti, da qualche decennio hanno adottato proprie insegne e colori.
Se è un dato storico antichissimo che il borgo di Bormio sia diviso nei cinque Reparti di Dossorovina, Buglio, Maggiore, Dossiglio e Combo è altrettanto certo che in passato queste contrade non avessero propri emblemi distinti.
Bisogna ricordare che le insegne delle contrade cittadine traevano origine dai vessilli che le milizie dei quartieri portavano negli antichi eserciti comunali.
Bormio non aveva un grandezza tale da giustificare un esercito cittadino diviso per quartieri.
Ma se le antiche insegne delle contrade nascevano come segno di guerra, queste di oggi nascono, al contrario, come segno di festa.
I simboli scelti sono recenti ma legati a doppio filo con la storia, i monumenti o l’antico nome dei Reparti:
– Dossorovina porta il Kuérc’ e la torre civica;
– Buglio è rappresentato da una fontana che richiama il suo nome dialettale, un bui appunto;
– Dossiglio raffigura una ruota di mulino ad acqua, per i tanti mulini anticamente siti nella contrada;
– Combo mostra un gatto per l’antico soprannome di gat dei suoi abitanti.
– Curioso il simbolo del lupo del Reparto Maggiore dove anticamente risiedevano le famiglie patrizie di Bormio; lo storico locale Ilario Silvestri oltre a ricordare il noto soprannome di luf (lupi) affibbiato ai bormini vorrebbe che la figura derivi proprio dall’antica voracità dei “nobili” abitanti della contrada.
I reparti storici di Bormio si sfidano ogni anno nel cosiddetto “Palio delle Contrade“.
Illustrazioni © Marco Foppoli