Con il termine di "Magnifica Terra" o, meno comunemente di "Vicinanza dei Signori", veniva chiamata Bormio prima del 1797, quando Valfurva, Valdidentro e Valdisotto, accerchiandola geograficamente dentro un territorio detto delle ‘Honorate Valli’, accompagnandosi a Livigno,definivano nel loro insieme il Contado.
Questo vasto territorio che dalla "Serra" di Morignone raggiungeva i tre passi per Santa Maria Monastero, "Zernezz" e "Scanff", fu provato piu’ volte da problemi sanitari, militari e naturali.
Governato a Repubblica democratica con autorita’ di "mero e misto impero", in piena liberta’ quindi di condannare a morter o commutare la pena, beneficiava contemporaneamente dell’esenzione dai dazi, era regolato da statuti propri, garantito da privilegi e traeva vantaggi economici dalla locazione di beni comunali quali: macelli, boschi, taverne, segherie, mulini, alpeggi, monti, bagni, fucine e forni.
La rappresentanza amministrativa che variava ogni quattro mesi a partire dal 16 febbraio di ogni anno il tempo cioe’ di una "sorte", era formata dal consiglio ordinario, anche detto "assentato" per via del fatto che le riunioni dei suoi membri avvenivano sedute, e dal consiglio di popolo, costituito da 120 uomini scelti "con ballottaggio di fagioli bianchi e neri" fra le "persone piu’ anziane e prudenti" della Terra Mastra e delle Valli.
Altre figure rappresentative erani i Reggenti, che nel numero di due presenziavano i consigli custodendo gelosamente parte del sigillo di comunita’ da ricomporre ogni qualvolta necessitasse siglare un atto ufficiale, il Capitano, sotto il cui comando erano arruolati cinquecento soldati, i Canipari (maggiore, delle biade, delle carte), cui spettavano le registrazioni dei conti di comunita’, i tre Procuratori ovvero i giudici, i due Cancellieri o notai e il Podesta’ che, con mandato biennale a far data dai primi di aprile e dopo aver ragiunto Bormio munito di salvacondotto concesso dal Principe "regnante" sul Contado presenziava le riunioni pur non possedendo diritto di voto.